CAMAIORE. “È importante credere nei giovani, nella loro creatività, nel valore della loro partecipazione alla vita della comunità, nelle loro scelte dalle quali possono dipendere le prospettive di sicurezza e di pace del presente e del futuro”. Lo scrive il consigliere comunale dell’Udc, Fabrizio Pellegrini.

“Promuovere la pace e i diritti umani – agigunge Pellegrini – vuol dire chiedere ai giovani di aiutare la città a crescere nella democrazia, nella giustizia, nel rispetto degli altri, nell’accoglienza di tutti, accrescendo la consapevolezza dei diritti e delle responsabilità individuali e collettive.

“La città che crede nei giovani alimenta la partecipazione giovanile e la sostiene attraverso l’istituzione di Consulte, Forum o altre aggregazione realmente incisive, anche attraverso leggi e regolamenti comunali. Promuove la creazione di percorsi partecipativi per la definizione delle politiche giovanili della città, cercando di passare dalla semplice consultazione alla reale condivisione delle scelte politiche che riguardano i giovani.

“Promuove e sostiene gli scambi internazionali, la cooperazione decentrata, i gemellaggi e tutte le iniziative volte ad allargare gli orizzonti di riferimento dei giovani, mettendoli in condizione di conoscere, esplorare ed apprezzare ciò che si trova al di fuori del proprio territorio. Incentiva le occasioni di integrazione e conoscenza tra culture, valorizzando il ruolo dei giovani migranti nel raccontare la propria storia, la propria identità.

“Prevede momenti di confronto con i giovani – scrive ancora il consigliere dell’Udc – attraverso manifestazioni e iniziative in cui vi sia spazio sia per la festa che per il dibattito sui temi della pace e dei diritti umani, ma anche del tempo libero, dell’amore, della musica, dell’ambizione, dello sport, dello studio, del lavoro, delle opportunità per i giovani.

“Presta attenzione ai fenomeni di bullismo e di violenza giovanile: per aiutare le vittime ad acquisire sicurezza nelle proprie capacità, autostima e capacità di sviluppare con pienezza la propria personalità così da non doversi sottomettere ad altri; per aiutare chi usa violenza a comprendere i motivi profondi che ne stanno alla base, così da poter superare frustrazioni e difficoltà personali, acquisire capacità di relazioni sociali positive, frenare la violenza in favore di atteggiamenti sociali accettabili.

“È opportuno dunque: Creare spazi di visibilità delle esperienze dei giovani, sia singoli che organizzati, per tutte le tematiche che li riguardano.

“Assicurare supporto finanziario, assegnare spazi ai giovani, magari autogestiti, favorire l’elaborazione di laboratori esperienziali su come gestire i conflitti, realizzati dai giovani nelle scuole.

“Adottare metodologie che puntino alla qualità e all’innovazione, formare adeguatamente gli operatori giovanili, aprire tavoli di concertazione per la stesura del piano azione per i giovani, promuovere la partecipazione dei giovani alle elezioni, sostenendone l’elettorato sia attivo che passivo e incoraggiando tutti i partiti politici a un ricambio generazionale effettivo.

“Promuovere sul territorio politiche abitative che favoriscano l’indipendenza dei giovani e delle giovani coppie in particolare. Prevedere misure specifiche per facilitare la cittadinanza ed il senso di appartenenza dei giovani migranti di seconda generazione. Favorire iniziative di cooperazione decentrata che valorizzino il ruolo dei giovani volontari”.

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